Mariagrazia Carraroli “Literary” 22 marzo 2013


Solo dopo aver letto il poema di Lidia Sella si è in grado di rispondere alla domanda che un ipotetico lettore potrebbe farsi leggendo il titolo della sua pubblicazione “ Eros, il dio lontano –Visioni sullAmore in Occidente “ : Ancora un libro sulleros, oggi ? Non è già stato investigato e sezionato al microscopio da filosofi, psicologi, antropologi, nonché da divulgatori più o meno seri e attendibili ? Per non parlare dei poeti, dei romanzieri e dei cantautori…che hanno vergato parole e versi carichi di lamenti per lo stordimento, i tremori e i dolori che spesso genera il suo irrompere repentino nella vita delle persone…

Soltanto dopo aver letto il poema di Lidia Sella si può rispondere che sì, il suo libro sull’Eros aggiunge bellezza di significato e originalità di percorso alle strade da millenni battute dentro l’intricata mappa  del pianeta Amore. Fin dall’inizio, le visioni di Sella dilatano orizzonti siderali dove atomi si fondono / nebulose sabbracciano / mani sintrecciano / corpi si cercano. Eros erompe dalla Notte, entra nel tempo, lancia strali, provoca domande, mentre l’Autrice col filo d’Arianna di antiche cosmogonie e moderne ricerche sociologiche, sostenuta dal pensiero dei classici (evocati iconicamente dalle colonne del Tempio greco della copertina) e dalle intuizioni e investigazioni sull’oggi, cerca il sentiero che potrebbe riportare Eros, il dio lontano, a casa. Difficile impresa nel mondo occidentale, perché: Aboliti i confini / tutto sannacqua: / nel recinto del sacro / solo terra bruciata. Il consumismo sfrenato, gli eccessi di un femminismo aggressivo e miope, la babele dei ruoli, il sesso ridotto a mero esercizio meccanico, e tutte le acrobazie della moderna scienza spinte a forzare i ritmi e le funzioni naturali, ad esempio, del corpo della donna, portano l’Autrice a cantare il sogno di un tempo nuovo dove lui e lei, come due  pini marittimi / ai lati del viale  intreccino finalmente le loro fronde a formare ununica volta ombrosa. Allora può anche deflagrare la società sfinita e marcia che ha coperto il volto di Eros con una maschera eteroguidata da moda e potere, e tutto può implodere in un collasso universale, non l’Amore la cui forza fora il buio del nulla, come sembra suggerire la foto di copertina del libro, realizzata dalla stessa Sella nell’Agorà di Atene. Nell’immagine un particolare del Tempio di Efesto: dall’interno oscuro, un lampo di luce e, in primo piano, le colonne doriche e per collegamento di idee, mi risalgono alla memoria i versi de “Il Profeta di Gibran” Datevi il cuore, ma luno non sia rifugio allaltro / Poi che soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori. / Ergetevi insieme, ma non troppo vicini : / Poi che il tempio ha colonne distanti, / E la quercia e il cipresso non crescono luna allombra dellaltro… Dove la mano della Vita di cui parla il poeta libanese è la stessa mano di Eros, capace di contenere, accendere ed eternare i cuori. E’ la stessa mano che ha sostenuto l’Autrice nel suo appassionato, riuscito percorso poetico e sapienziale teso a ridare al dio lontano da noi, malati d’ Occidente, i contorni fisici, la dimensione spirituale e la forza vitale che da troppo tempo non gli riconoscevamo.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.