“Giornale di Brescia” 12 febbraio 2000


«Ti amerò come non si è mai amato…»

Il libro di Lidia Sella riprende le parole più belle e tenere usate da poeti, filosofi e cantori di ogni tempo.

Tremila anni di baruffe amorose, da Saffo a Ovidio a Prévert

Non è consentito un trattato sull’amore, la sua esistenza sarebbe la violazione di un mistero, la cancellazione di un Intramontabile punto di domanda, la sconfitta dell’incertezza e della sorpresa.

Ma c’è, oggi, un sorta di dizionario sull’amore, in grado di scavare parole-chiave, emozioni, acquetamenti, deliri.

«La roulette dell’amore. Tremila anni di baruffe amorose, dalle liriche dell’antico Egitto a Casanova, da Saffo a Ovidio a Prévert», a cura di Lidia Sella, è la ricerca sensualmente maniacale dei testi più cari all’amore e che ne costituiscono, essi stessi, l’essenza, origine insieme e derivazione della sola emozione, insieme allo spirito puro, in grado di sopravvivere alla materia. Oltre il ricordo, che è il conio dell’amore.

Lidia Sella, per la seconda fatica apprezzata nella visitazione del pianeta amore, lanciata solitariamente su una navicella rischiosa, schivando certe paludi celesti della retorica e le vie false e ambigue di altre spedizioni, approda su una collina lunare tutta sua, scoperta proprio e ormai chiamata con il suo nome «collina Lidia Sella», punta il cannocchiale nel cono universale da cui ripassano eternamente e ininterrottamenti i testi più belli dell’amore, li legge, li studia, li ripassa e ne sceglie tra migliaia di passaggi.

Sceglie ventiquattro capi d’amore, apparentemente contrapposti (Anima, Corpo; Attimo, Eternità; Fedeltà, Tradimento; Felicità, Lacrime; Illusione, Delusione; Inganno Verità; Luce Ombra; Pensiero Parola; Ricordo Oblìo; Simbiosi, Solitudine; Vita, Morte; Voce, Silenzio) quindi li affianca con i pensieri dei poeti, dei filosofi e dei cantori del mondo di ogni tempo.

La postazione di Lidia Sella è pericolosa, deve rimanere in equilibrio sotto il tiro dei guerrieri del disamore. Chi sono? Di questi giorni, centinaia: gli indifferenti, gli invidiosi, gli accidiosi, fuggiti dal penitenziario di Dante e mai più riacciuffati.

L’autrice non li abbatte, mostra il testo, spesso li converte. Molti sono passati ad amare grazie agli stupori Virici della Sella. Come questo di Whistan Hugh Auden, posto accanto allo scenario dell’Eternità. «Io ti amerò, mia cara, ti amerò / finché la Cina e l’Africa s’incontrino, / e il fiume salti sulla montagna e il salmone canti per la strada. / Io ti amerò finché l’oceano sia / ripiegato e steso ad asciugare / e le sette stelle vadano stramazzando / come oche in giro per il cielo».

Ora che si avvicina San Valentino, comprensibile e incomprensibile nel suo danzare commercial-sentimentale, comunque una sorta di francobollo libero per gli innamorati, per chi ci crede, da inviare a chi vuole, questo libro di Lidia Sella è un dono gradito, colmo di pensieri d’amore teneramente esportabili. Se le parole appartengono a chi le ama, e amandole ne fa uso, circola ancora un esercito di vita, vincente contro i sordomuti del sentimento. E Lidia Sella merita il comando.

Tonino Zana


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.