Gioia, 11 ottobre 1996


GIOIA LA MODA IN RITRATTO

Il mondo a colori

Tinte pastello nella moda e oggetti variopinti nella vita quotidiana: il colore si è imposto rendendo la vita più divertente. Artisti, manager e creativi spiegano perché sono contro un mondo in bianco e nero.

Il colore è entrato nella nostra vita. Sempre più prepotentemente. Sono colorati ormai anche tantissimi oggetti che eravamo abituati a vedere in bianco e nero, dagli elettrodomestici ai telefoni, dai televisori ai computer, agli orologi. Perché queste esplosioni di colore? Sarà per controbilanciare il peso di un’esistenza che per certi aspetti si è fatta via via più grigia, sarà perché la fantasia, come si auspicava negli anni Sessanta, è arrivata al potere? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa, il mondo in bianco e nero è stato soppiantato dalle immagini a colori. Un’allegra rivoluzione che ha contagiato persino le pagine degli austeri quotidiani: se alla fine degli anni Sessanta II Giorno era l’unico in Italia a usare la stampa a colori, oggi a imitarlo ci sono anche II Corriere della Sera, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport e La Nazione.

L’uomo ha fatto del colore uno strumento di comunicazione. E questo sin dagli albori della civiltà. L’ha impiegato per esprimere se stesso, per curare l’anima e il corpo, per condizionare il pensiero altrui. Se ne è servito in politica e nella religione, l’ha esaltato nelle arti e nella moda, ne ha fatto largo uso nell’arredamento e, ai giorni nostri, l’ha promosso a prezioso veicolo di messaggi pubblicitari.

L’esperienza comune ci insegna che nessuno rimane indifferente di fronte ai colori: ci sono tinte che ci attirano e ci rallegrano e tonalità che invece ci rattristano o addirittura provocano in noi un senso di repulsione. Nel saggio La teoria dei colori il grande scrittore tedesco Goethe già nel Settecento rifletteva sulla forza e sul significato dei colori e scriveva: “Selvaggi, popoli primitivi, fanciulli mostrano una forte propensione per il colore nella sua massima energia e, quindi, soprattutto per il rosso-giallo, nonché una certa tendenza al variopinto”.

I colori influenzano anche il nostro umore, la gente sembra avere un grande bisogno di luce, di gioia, di colore… Ed ecco allora che il mercato sta al passo con i gusti del pubblico, producendo un’infinità di vivaci proposte multicolor. E se parliamo di colore non possiamo che partire da chi ha trasformato il grigio tempo degli orologi della tradizione in un’esplosione di fantasie variopinte. Parliamo di Swatch, naturalmente, ovvero “il colore del tempo quotidiano, il colore alla portata di tutti”, come lo definisce Maurizio Merenda, direttore di divisione alla Swatch Italia. E se il colore imperversa un po’ ovunque, figurarsi nella moda! La Lacoste, per la collezione autunno-inverno, ha in serbo polo a manica lunga concepite in 36 sfumature, alcune delle quali portano nomi stravaganti come tundra, seppia, bergamotto, mirtillo, primula e prugna. E la classica scarpa da ginnastica che una volta non poteva che essere bianca o blu? La Superga, la più classica delle scarpe sportive, è ora rivisitata in 56 differenti tonalità. Franco Bosisio, amministratore delegato dell’azienda, è un grande fautore del colore e non a caso ha lavorato a lungo anche alla Swatch. «Sono convinto», sostiene «che il colore consenta alle persone di esprimere la propria personalità, regalando a sé e agli altri un momento di luce, un segno capace di trasmettere gioia per tutto il giorno”.

Nel campo della moda c’è un nome che però svetta su tutti, quello di un uomo che ha inventato un nuovo volto alla sua azienda proprio credendo ciecamente nella forza positiva del colore. E’ Luciano Benetton, che una volta affermò: «Con il colore voglio cercare di rendere le persone un po’ più felici!». E, a giudicare dal seguito allegro e variopinto che i suoi capi hanno ottenuto un po’ dappertutto, forse c’è riuscito davvero. Ogni anno alla Benetton vengono studiate tremila varianti di colori.

Di queste, circa 250 passano l’esame. Per la stagione autunno- inverno ’96-’97, nel reparto maglieria, si potrà scegliere fra una serie di ben 105 colorazioni diverse. Non poteva che chiamarsi Colors, naturalmente, la rivista del gruppo. Fondata da Oliviero Toscani nel 1991 e pubblicata in cinque edizioni bilingui, ha un suo progetto molto preciso: vuole sottolineare l’uguaglianza di diritti di tutte le persone del mondo, sottolineando al contempo le diverse espressioni tipiche di ogni cultura e mettendo a fuoco le sfumature delle singole civiltà.

Al di là della moda, il colore ha contagiato anche gli oggetti di uso quotidiano: «Volevamo portare nelle case la stessa carica e la stessa allegria di un raggio di sole», dicono alla Nokia, la prima azienda che ha lanciato in Italia un Tv color portatile 14”, completamente giallo, telecomando compreso e ha poi prodotto anche una serie di grandi televisori da salotto, realizzati in blu, verde e rosso.

Anche i frigoriferi, storicamente bianchi, sono approdati al colore. Con Sfera, collezione presentata nella primavera di quest’anno, e ancor prima con Onda, uscita nel ’94, la Ocean ha creato una tavolozza dai toni brillanti, con colori forti, decisi, affascinanti. L’intento? Semplice: dare all’elettrodomestico un ruolo di primo piano, rendendolo un oggetto d’arredo ricco di personalità. Un esempio? Un po’ di rosso per chi ama farsi notare, il verde per gli amici della natura, una spruzzata di giallo per chi ha bisogno di energia e, infine, una carezza di blu come antidoto allo stress.

Hanno compiuto un passo ancora più deciso le cabine doccia che dalla trasparenza del vetro e della plastica sono approdate al multicolor: tre artisti famosi hanno dipinto le pareti delle cabine doccia della Titan con motivi ornamentali di grande pregio, realizzando un gioco intrigante di trasparenze e sovrapposizioni, con il colore come protagonista assoluto.

Altro mago degli abbinamenti cromatici è  Alessi, un marchio italiano famoso in tutto il mondo con le sue creazioni simili a cascate di colore, un arcobaleno di suggestioni festose che emanano da cavatappi, zuccheriere, accendigas, portatovaglioli, grattugie, biscottiere e decine di altri accessori per la casa e la cucina. Il colore sta conquistando anche il pianeta dell’informatica.

Di uno splendido verde smeraldo è  Aspire, il personal computer fabbricato da Acer e disegnato da Frog Design, lo studio californiano che ha ideato anche gli Apple. Con il colore si è sbizzarrita pure la Olivetti. Ne sono una prova i chioschi multimediali della linea 2.000. Si tratta di sistemi elettronici montati su colonne e atti a fornire informazioni e servizi al pubblico, appositamente studiati per essere collocati all’interno di banche, hotel, musei o uffici della pubblica amministrazione. Sono gialli, rossi, verdi e blu, in materiale plastico e con una forma accattivante. Li hanno disegnati Michele De Lucchi ed Enrico Quelli: «Abbiamo puntato sulla componente del colore», dicono «con lo scopo di creare segnali facilmente riconoscibili e dare a questi apparecchi un aspetto invitante, capace di attirare l’utente e, insieme, di rassicurarlo».

Sempre nel campo dell’informatica, ci sono i bellissimi mouse colorati e fantasy della Logitech: «Una scelta», sottolinea Carlo Altichieri, direttore della filiale italiana «che è stata dettata sia dall’esigenza di migliorare il livello di comunicazione fra l’uomo e il computer che dal . desiderio di rendere più piacevole l’immersione nel ciberspazio, sempre più di moda».

Un’ondata di colore si è riversata anche sulla telefonia, su quella mobile in particolare. Fra i prodotti Motorola c’è Share, un telefonino che può cambiar pelle. E ciò grazie a un frontalino colorato proposto in undici tonalità diverse: «L’idea è scaturita», tiene a precisare Carlo Ajmar, direttore generale della divisione cellulare di Motorola «dalla considerazione che l’uomo d’affari, oggi, non è più l’unico a usare il telefonino. Il nostro target ora si è allargato anche ai giovani: così, con l’aggiunta del colore, abbiamo voluto offrire a tutti l’opportunità di esprimersi in modo più frizzante e personalizzato».

Da qualche tempo, infine, il colore sfreccia anche alto nei cieli. Infatti, per celebrare il millennio della nascita dell’Austria, la Austrian Airlines ha mandato in volo un Airbus 321 assolutamente unico. La carlinga è decorata con i ritratti di alcuni fra i più famosi austriaci

LA CITTA’ SI VESTE

Murales colorati e maxitabelloni pubblicitari hanno fatto la loro comparsa in tutte le città. E per i nuovi intonachi dei palazzi si scelgono sempre più spesso tinte pastello. Contro il grigio! degli ultimi dieci secoli. Un dipinto realizzato in 320 ore, con vernici a prova di escursioni termiche. Nel ’95 poi, per festeggiare i suoi 75 anni di attività, la Qantas, compagnia di bandiera australiana, si è affidata alle attrattive del colore e ha messo in circolazione due veri e propri capolavori volanti: due Boeing 747 interamente affrescati con i colori dell’Australia. Le mille sfumature del’a foresta, le tonalità ocra del deserto, le spiagge dorate, i fiori rampicanti, i blu della barriera corallina a simboleggiare un viaggio onirico nel continente. Colori, dunque, dalla terra alla luna!


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.