AffarItaliani.it, 31 ottobre 2020


Non può finire così
la nostra civiltà,
per mano di questi tiranni del mondialismo
assetati di profitto
nemici di ogni libertà
assassini seriali di Costituzioni e Trattati Internazionali,
tanto barbari e feroci
da incarcerare i bambini
terrorizzare gli anziani
e condannare milioni di cittadini alla miseria.

Qualcuno si illude che ancora esista un’opposizione.
A governarci, invece, è una banda di Giuda
che ha venduto il proprio popolo per trenta denari.

L’isolamento e il distanziamento sociale limitano lo scambio di idee
e scoraggiano i movimenti di protesta.
Perciò i maggiordomi del potere finanziario,
con il pretesto del covid,
eliminano qualsiasi luogo e occasione di incontro.
I lacchè della cupola massonica ricorrono a qualunque mezzo
pur di impoverire, umiliare e asservire l’Occidente.
Quando bar ristoranti discoteche
palestre stadi piscine
alberghi stabilimenti balneari piste da sci
cinema teatri sale da concerto
musei e chiese
avranno chiuso per sempre,
non avremo più un posto dove ritrovarci.
Al massimo potremo andare a mangiare da McDonald’s.
Perché dopo aver spolpato i cadaveri delle piccole imprese,
e fagocitato l’identità italiana,
le multinazionali spazzeranno via
anche la nostra nobile tradizione culinaria.

Se impongono il lavoro agile
e insistono sull’insegnamento a distanza
non è esclusivamente per venderci i loro computer,
ma perché il compagno di scuola e il collega d’ufficio
in futuro dovranno sparire.

Intanto le mascherine servono da museruole,
per azzerare l’empatia
neutralizzare l’espressività
bloccare i sorrisi
strozzare il respiro
impedire la parola
deprimere l’umore
cancellare l’identità dei volti
ammalarci di anidride carbonica
e inibire nei fanciulli un corretto sviluppo cerebrale.

La dittatura globale decide dove, come, quando, con chi
e che cosa dobbiamo fare.
Moderni despoti stabiliscono quante persone
possiamo invitare in casa nostra.
Con la psicosi del contagio,
minano persino i rapporti famigliari e di amicizia.
Allo scopo di dividerci,
hanno instaurato un clima di terrore, repressione, diffidenza, sospetto.
E alimentano la vile pratica della delazione.
Non cadiamo in questa trappola.
Restiamo uniti, se non vogliamo che una cortina di solitudine
e disperazione
soffochi l’Italia.

Arte letteratura filosofia musica e scienza onesta
rendono l’uomo superiore alla bestia.
Lottiamo per riprendere in mano le redini delle nostre vite
il diritto al lavoro
il futuro di figli e nipoti
la cultura che ha reso grande l’Italia.

Ribelliamoci alle menzogne mediatiche.
Opponiamoci a misure da Stato di Polizia.
Occorre reagire ai soprusi, all’arbitrio,
all’arroganza di amministratori che ci hanno scambiati
per pecore, schiavi o burattini.
È giunta l’ora di imboccare la strada della disobbedienza civile.

Con orgoglio, coraggio e determinazione,
siamo pronti ad adire le vie legali
per punire i traditori della Patria,
colpevoli di aver prima distrutto la Sanità Pubblica
e poi disintegrato l’economia del Paese.
A chiedercelo è la Storia.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.