Il cavallo di Troia
Non è un dono
questa democrazia sporca di denaro,
e di sangue,
insofferente alla critica,
allergica al sapere e alla bellezza,
e che osa spacciare per governo tecnico
un colpo di Stato.
Aprite gli occhi
le orecchie:
menzogne mediatiche
dittatura finanziaria
finte missioni di pace
che producono milioni di profughi
da accogliere
e mantenere.
Qualcuno ha già firmato la condanna a morte del Vecchio Continente.
A noi è riservato un trattamento speciale:
matrimoni misti
unioni civili
adozioni internazionali
meticciato globale
ius soli
nomadismo aziendale,
diglossia.
Per annientarci
giocano d’astuzia,
ogni mossa è diretta a sfibrare il tessuto sociale:
le periferie in mano ai fuorilegge
e la favola dell’integrazione,
i figli più intelligenti costretti a emigrare,
droghe
per bruciare giovani cervelli,
la prigione informatica
e il deserto del consumismo.
Così il cancro cosmopolita
intacca le nazioni
indebolisce in noi europei il legame con la terra
e la lingua degli avi,
azzera gli anticorpi,
neutralizza un patrimonio genetico straordinario,
ci rende alieni a noi stessi
e stranieri
in casa nostra.