Affaritaliana.it, 22 maggio 2019


Di Giovanni Bonomo – Candide C.C..

Non potevo mancare, avendo di recente aperto un nuovo blog dal titolo “L’aforisma del giorno”, all’incontro “Milano in Sintesi” del 21. 5.2019 organizzato dall’Associazione italiana per l’aforisma.

Come si legge in locandina era presente la creme, tra i relatori ma anche tra il pubblico (non si poteva non notare lo scrittore Angelo Gaccione, anch’egli aforista ad iniziare dal suo Il lato estremo), della letteratura aforistica, e mi ha fatto piacere rivedere gli amici Sossio Giametta, filosofo e massimo traduttore di Nietzsche, e Lidia Sella, scrittrice e autrice di aforismi in poesia (Strano virus è il pensiero, è il suo libro di cui ho fatto cenno in qualche mio post).

Il ritorno di questo genere letterario nella nostra era monopolizzata da Internet e dall’informazione in mobilità, è dovuto anche alla brevità imposta da Twitter con il numero limitato di caratteri, che sprona alla sintesi e al pensiero breve e fulmineo.

Del resto, come disse Ettore Mazzucchelli, “Con chi abusa delle parole, conviene usare parole asciutte”, specialmente quando ci si vuole far comprendere in modo immediato, per difendersi dai tanti logorroici e girovaghi della parola che non hanno il “senso della frase”.

Un aforisma ben fatto sta tutto in otto parole”: questo aforisma sull’aforisma di Gesualdo Bufalino dà il senso della brevità e della perfetta metrica. Anche la definizione che ho dato al mio blog è un aforisma sull’aforisma, benché espresso in più di otto parole: “L’aforisma è un genere letterario ‘flash’ che serve ad essere a volte lapidari e impietosi, quando è il caso, ironicamente eccessivi e provocatori, sempre, per sorprendere e trasmettere un’intuizione che sveglia il pensiero.”

Una nota curiosa: un’avvenente hostess ha distribuito al pubblico di un cartoncino con un aforisma per ciascuno dei presenti. A me è capitato, ironia della sorte, questo di Bacone, che ben si addice alla mia attività di ricercatore e informatore sull’innovazione digitale: “Chi non applica nuovi rimedi, dev’essere pronto a nuovi mali; poiché il tempo è il più grande degli innovatori”.

Fatto sta che oggi non si tratta più di passare inosservati in società come diceva Ennio Flaiano nel suo “Frasario essenziale”, ma al contrario di farsi notare ovunque e comunque, anche tramite i “videoaforismi”, come Fabrizio Caramagna ha definito i brevi filmati di pochi secondi che accompagnano le “storie” di Instagram.

Questo convegno può segnare il rilancio di un genere letterario che ha sempre percorso le epoche ma mai come oggi trova un terreno così fertile alla messaggistica istantanea. Anche se non azzardo previsioni, perché “non esistono presagi. Il destino non ci manda degli araldi. E’ troppo saggio o troppo crudele per farlo”, come disse Oscar Wilde.

E “La letteratura aforistica è una letteratura marginale perché poco attraente e ammiccante. Ci invita non al sogno, ma al confronto con noi stessi e la società in cui viviamo” come dice Gino Ruozzi, tra i relatori, il massimo esperto italiano di aforistica.

In fondo non occorre oggi nemmeno viaggiare spostandosi fisicamente, e Leonardo da Vinci lo aveva previsto “Le stanze, ovvero le dimore ristrette e raccolte, ravvivan lo’ngegno. Le grandi lo sviano.” Bastano infatti dei buoni libri e una connessione a Internet e il pensiero viaggia negli interminati spazi dell’infinito.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.