Sul palcoscenico del verso, un poetare sicuro, impavido, di forza linguistica universale. Metafore e parafrasi utilizzate come iperboli. Lidia Sella crea così, attraverso l’accanita determinazione, uno stile implacabile, alieno da ogni forma di perbenismo e immerso in un vortice disarmante e disingannante. “Pallottole” che sono altezza di verbo e colpiscono come solo la parola sa colpire, attraversando la coscienza dell’intenso vedere davvero, e l’accento lirico, posto a sostegno, libera la rabbia ricambiandola con la saggezza per segnare un itinerario intorno alla consapevolezza del mondo. Una nuova mappa, proprio nel momento in cui il lato ambiguo delle cose, come delle persone, serra e avvince le più palmari verità. “Maria Rosaria Perilli”