“Il Cittadino” giovedì 3 novembre 2016


Uno “strano virus” chiamato pensiero…

La scrittura di questo libro di Lidia Sella, Strano virus il pensiero, ricorda in alchimia il simbolo del sale: taglia l’intero e unisce gli opposti. Una presupposizione ossimorica, che si muove su ben assestate aporie fra naturalismo e pensiero uscito dall’officina otto-novecentesca. Ne esce uno strano galleggiamento della scrittura che è in continua ebollizione e pietrificazione, sottoposta alle spinte del desiderio e della dissimulazione. Un libro composito in attesa di coagulazione, di acquietamento, di uscita dalla febbre prodotta dallo strano virus del pensiero. Con alcune riflessioni in testa ed in coda di Antonio Prete e di Giulio Giorello il volume si muove in un auspicio augurale di una poetica in fieri fra parola collassata e una nuova significazione. Per tutte le poesie, valga l’incipit di Paradosso: <<Dissolta la nebbia dell’innamoramento / lui e lei non si riconoscono più. // Prima o poi ogni amore si trasforma in una busta / di piccole cianfrusaglie.

Amedeo Anelli


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.