Ebbene sì, in un momento in cui la poesia va ancor meno di moda del saggio ecco un nuovo libro di poesia della coraggiosa Lidia Sella. Giornalista, scrittrice e naturalmente poetessa, ha recentemente pubblicato Strano virus il pensiero.
Spirito libero e disincantato, Lidia Sella scava nell’analisi del mondo moderno traendo l’essenza di osservazioni acute e talvolta feroci. Ma in un momento storico dove apparentemente tutto è dolce, ma il cui retrogusto ha il sapore ferale delle mandorle amare, sa che se vuole andare a mettere in discussione talune verità di pinocchio deve farlo con estrema freddezza e precisione.
La gente non ha tempo, nemmeno di guardarsi allo specchio. Ovvero manca la buona voglia di specchiare la propria anima per poterla esaminare e chiederle se la carcassa sta effettivamente vivendo una vita, oppure si sta nascondendo in una versicolore bolla di sapone attendendo quietamente la dipartita.
I suoi temi preferiti sono quelli dei piccoli e al contempo lunghi istanti, della magari noiosa, ma imprescindibile quotidianità. Essi dovrebbero essere a noi i più noti, ma rimangono quelli maggiormente tenuti nel cassetto, per paura che ci parlino con schiettezza.
Non è un problema: lo fa Lidia nel suo libro: Strano virus il pensiero, La Vita Felice Editore, Milano 2016, € 12.00.
Il resto sono solo dettagli.
Scrive Lidia, in una poesia da poco composta e inviatami l’altro giorno:
«Calate le tenebre della bruttezza,
dalla poesia, un grido disperato».