Il Piccolo Museo della Poesia della città di Piacenza non solo rappresenta illustri realtà culturali. Le crea anche, coinvolgendo personalità sempre più importanti. Come la poetessa Lidia Sella che ha qui presentato “Pensieri superstiti” (Puntoacapo editrice), suo ultimo libro. Moderatore era Massimo Silvotti, direttore del Piccolo Museo, bravo poi ad accentuare la multimedialità dell’evento. Infatti molto apprezzato è stato “Frammenti cosmici fra scienza e poesia; video curato da Roberto Silvotti, astrofisico dell’Osservatorio di Torino. Alla fine, momento clou, Silvotti ha insignito Giampiero Neri – tra i più famosi poeti italiani – della carica onorifica di presidente emerito del Museo. Tre momenti assai incisivi quindi: dal respiro cartaceo e umanissimo del-libro al mistero del nostro universo fino alla forza poetica di Neri. Nell’oratorio di San Cristoforo, davanti a una numerosa platea, Silvotti ha sottolineato come «il libro di Sella tratti anche problemi scientifici tra profondità e verticalità intriganti>,. Quindi Sella: «non amo le gabbie, sono accademiche. Inventando, sfuggo a certe realtà. Quando uno scrive, scrive e basta. La poesia è atto creativo, lo suggerisce l’etimologia, poi è indefinibile, affiora anche nella prosa. Più la scrittura è sintetica, più è efficace». Ancora Silvotti: «la poesia serve a chi legge. E’ approccio cognitivo, razionale e filosofico. Ma c’è anche delicatezza, emotività e fragilità. Sono interrogativi, sembrano perentori, invece sono voragini». Per Sella «l’ispirazione ha quattro fuochi: la natura che mi strega; il rapporto emotivo e dialettico con l’altro; mi commuove, sono assetata di sapere; è viaggio onirico, trascrivo. ciò che sogno». “Pensieri superstiti” è strutturato in temi-chiave in ordine alfabetico, da ”Amori; Anime; …”a”…Viaggio ; Zero”. La cultura aforistica ha trovato allora nella sensibilità lirica uno strumento moderno, analitico e comunicativo Quindi la proiezione del video di Roberto Silvotti, abbinato a letture di versi di Sella, ha mostrato altre prospettive fra fisica e poesia. Da un lato infinita suggestione dei versi, sempre più scandaglio interiore; dall’altro le folgoranti. visioni siderali raccontano un universo ancora da indagare. Infine l’attribuzione a Neri di un titolo simbolico, ma assai significativo per il Piccolo Museo. Presidente emerito del Museo ha doppio fine: ribadire il prestigio del Museo e onorare un grande che, nella sua lunga vita (ha 93 anni), ha garantito alla poesia essenzialità epica. Come conferma la motivazione: “la poesia di Neri è una clessidra, assiduamente e minuziosamente scandisce le verità che si depositano sul quotidiano della vita”.