Tiberio Crivellaro “La Sicilia” 17 aprile 2016 – 22 aprile 2016 Altrogiornalemarche.it


Il “virus pensante” della poesia di Sella.

Supponendo che la poesia esista a partire dalla “domanda”, tale domanda diviene “compagna di viaggio” nella sua perdurante risposta delle cose. Esiste un confine tra l’immensamente piccolo e il macrocosmo, dove il silenzio interiore fa un gran baccano? Ed esiste una semantica nell’equidistanza differente tra un verso e l’altro, tra dolore e felicità, tra tempo e materia? È indubbio che la poesia sia portatrice di quella peste che Freud intendeva arrivando a New York nel 1909. Peste che, più che bacillo, è un virus che dà parola al corpo: lo mette in guardia dalla stupidità mortale dell’essere inani. Il virus-pensiero che Lidia Sella decifra nella sua raccolta poetica “Strano virus il pensiero” (Edizioni La Vita Felice) non è semplicemente un micro-essere. Si tratta di un “viruslaico” complessivamente libero nel corpo pensante, inevitabilmente indissolubile: “Strappata ogni illusione / subito spuntano nuove radici: / così la natura lavora / per tenerci attaccarti alla terra…” La sua “messa a morte” è possibile solamente attraverso i dogmi. Oppure attraverso la religione e la politica neoliberista quando tolgono identità all’essere spegnendo la miccia della curiosità e del sapere. Il magma poetico di Lidia Sella induce a riflettere sui residui memorabili di un dio al di sopra degli dei che opera in solitudine e in modo fantasmatico, ne tempo-luogo dove la libertà può colonizzare il pensiero: “La mia spiritualità non si ciba di ostie…Altro tempio non conosco / che il sortilegio colorato del cosmo… Per cui tal poesia invita, chi legge, a seguire la luce dei fuochi in lontananza senza preclusioni ideologiche, come suggerisce metaforicamente Giulio Giorello nella nota a fine libro. Il virus pensante quale “estro/nauta” poetico si rivela dunque nelle scrittura, fino a farne una… malattia?

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Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.