Il Giornale, 24 giugno 1998


È a partire dalla metà del XV secolo che l’espansione portoghese lungo i litorali extra-europei si fa più consistente. Un forte impulso ai progressi della marineria portoghese provenì anche dalla vocazione atlantica dell’Infante Enrico di Alviz, detto <<il navigatore>> (1934-1960), e dalla sua ostinazione nel reperire – seppure con qualche difficoltà – i fondi necessari al finanziamento delle imprese d’oltremare.

Numerose furono le ragioni che spinsero questo popolo intraprendente e tenace verso un destino di straordinarie scoperte. Il desiderio di ampliare il fronte dell’evangelizzazione cristiana si mescolava, infatti, alla volontà di mettere fine all’odiato predominio dei mori. A tutto ciò andava naturalmente raggiungersi il proposito di aprire una via alternativa per le Indie che assicurasse uno sbocco per gli opulenti mercati orientali, consentendo al contempo di aggirare quel blocco mussulmano che rendeva impraticabile il transito in Mar Rosso.

In un entusiasmante intreccio di scoperte e conquiste, il camino procedette a tappe serrate: nel 1433, Gil Eanes toccava il Capo Bojador, situato nell’ex Sahara spagnolo; nel 1941, Nuno Tristão oltrepassava Capo Bianco, un promontorio che si erge nella zona nord della Mauritania; nel 1944, Dinis Dias giungeva a Capo Verde, in Senegal; nel 1446 Alvaro Fernandez arrivava nelle vicinanze delle Siera Leone; qualche anno più tardi, Fernão do Po scorgeva, nel golfo di Guinea, l’isola che ancor oggi porta il suo nome; nel 1474, Lopo Gonçalves super l’Equatore e sbarcava in Gabon; nel 1486 Diogo Cão, dopo aver incrociato nei mari antistanti il Congo e l’Angola, scendeva al di sotto del Tropico del Capricorno, veleggiando sino alla Namibia; e nel febbraio del 1488, Bartolomeo Dias doppiava il Capo Tormentoso, poi ribattezzato Capo di Buona Speranza, ovvero l’estrema punta meridionale dell’Africa, scovando in tal modo l’agognato passaggio di Sud-Est che avrebbe finalmente spalancato le porte dell’Oceano Indiano ai traffici marittimi europei. Il momento topico di questa corsa si verificò quando Vasco da Gama, dopo una traversata durata più di dieci mesi, che lo portò a circumnavigare l’africa fino all’altezza del Kenia e poi a piegare a est percorrendo quel braccio di Oceano Indiano noto come Mare Arabico, il 20 maggio del 1498, gettò l’ancora a Calicut,  sulla costa indiana del Malabar. Tale avvenimento rappresentò il prodromo di un’espansione che in seguito condurrà il Portogallo a controllare l’Africa, Golfo Persico, e India a occupare, inoltre, Ceylon, la Malacca, le Molucche e Macao. Il risultato fu un impero coloniale di vastissima estensione, che raggiunse il culmine della sua potenza attorno al 1570. Dall’altra parte del mondo, intanto, i portoghesi erano impegnati nella conquista del Brasile, avvistato per la prima volta da Pedro Alvarez Cabral, alla fine di aprile del ‘500. Nel 1520, infine fu il portoghese Fernando Magellano, passato al servizio della corona di Castiglia, a solcare per primo quello stretto che prese il suo nome e che divide la Patagonia dalla Terra del Fuoco, mettendo in comunicazione Atlantico e Pacifico.

Proprio per ricordare la esplorazioni portoghesi e per onorare il cinquecentenario del viaggio di Vasco da Gama, a Lisbona è stata allestita l’ultima esposizione internazionale del XX secolo, dedicata ai mari e agli oceani. Nell’ambito di questa manifestazione che si intitola <<Expo ‘98>>, vengono illustrati i più recenti sviluppi in campo oceanografico e viene presentato al pubblico il più grande acquario d’Europa. La mostra, cui partecipano 150 Paesi, è costata 5.2000 miliardi di lire e rimarrà aperta sino al 30 settembre prossimo. Sono attesi circa 8 milioni di visitatori.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.