Il Borghese Del Nord, marzo 2011


In pochi se ne sono accorti. Ma qualche mese fa l’antropologa Ida Magli ha lanciato una bomba potentissima, nel tentativo estremo di scuotere il popolo italiano dal torpore politico in cui da troppo tempo langue e, forse, con la segreta speranza di restituirci un po’ di coraggio e anche tutto quell’orgoglio che la nostra civiltà millenaria meriterebbe. L’ordigno in questione è “La dittatura Europea”, appello accorato e insieme pungolo all’azione, scritto nel suo solito stile graffiante, appassionato, giornalistico. Eloquente, il sottotitolo: “Mentre l’Unione mostra la sua inutilità, la politica tace. La più irriducibile avversaria di Maastricht racconta le storie, i dati, le testimonianze di come il sogno comunitario ci stia togliendo la libertà.” Il volume, edito da Rizzoli nel novembre scorso, benché snobbato dalla critica di regime, è già alla seconda edizione, segno che sopravvive una sacca di pubblico capace di distinguere, e premiare, un’opera costruita con metodo scientifico, ispirata a nobili e antichi valori e sorretta da un’analisi della realtà finalmente lucida, originale, controcorrente e, soprattutto, onesta.

Nel libro, avvincente e documentatissimo, Ida Magli giudica l’unificazione europea illogica, antistorica, realizzata contro la volontà dei popoli e foriera per i cittadini degli Stati membri di gravi, inique e durature conseguenze, quali ad esempio il pesante contraccolpo del cambio euro-lira. E ci parla dello sgomento che ha provato nel leggere il Pentalogo di Maastricht, così privo di ogni riflesso umano e intriso com’è di mere logiche mercantilistiche. Difatti l’autrice considera assurda la pretesa di governare gli uomini appellandosi esclusivamente alle leggi di mercato. Le sue parole efficaci, acuminate, le servono per metterci in guardia contro il nuovo ordine mondiale, specie di moderno Moloch, generato azzerando in modo dispotico e sistematico le differenze in campo etico, legislativo, razziale, religioso, sessuale e persino psicologico. Ecco un progetto aberrante, perseguito imbavagliando la storia, uniformando la lingua e abdicando alla sovranità monetaria, in balia degli arbitrii della Banca Centrale Europea e della finanza internazionale. In un contesto generale che vede i popoli spogliati della sovranità nazionale (Schengen), oltre che del sacrosanto diritto di decidere i propri destini. Combattiva più che mai, Ida Magli si pone l’obiettivo di spiegarci le ragioni per cui l’onda di progressiva omologazione che ha investito ormai ogni angolo del pianeta appaia strumentale a un modello di società globalizzata, emanazione di un governo mondialista volto a tutelare e incrementare una rete enorme di interessi economici, nonché politici. Ancora più spaventosa si profila la meta finale: non solo un’Europa tutta uguale ma – autentico orrore! -, un mondo tutto uguale. Uno scenario fantapolitico già preconizzato dal romanzo “1984” di George Orwell. La Magli condanna la dittatura del denaro travestita da democrazia, svelando retroscena occulti e losche manovre fra grandi banche, monarchie regnanti, vertici massonici e politici collusi. E osserva come i sudditi europei subiscano ogni sorta di sopruso, stritolati dai debiti, spremuti da ritmi di lavoro disumani, sempre più umiliati, sottomessi, controllati, incapaci di ribellarsi, proni ai diktat capricciosi della moda, distratti da “panem et circenses”, imbesuiti da una falsa informazione veicolata attraverso media complici e consenzienti. L’autrice ci ricorda come il sistema non tolleri né critiche, né obiezioni, né dissenso. Chi davvero si oppone, e si ribella, viene come minimo emarginato. Gli strali della Magli non risparmiano neppure il clero, colpevole non solo di essersi schierato in tutto e per tutto con le sinistre, ma anche di aver promosso un ecumenismo che è il contraltare cattolico della globalizzazione. Molto interessanti, e squisitamente “non politically correct”, le sue tesi su omosessualità, trapianti d’organo, consumismo, cittadinanza, immigrazione, xenofobia, razzismo, antisemitismo, negazionismo, “libertà di pensiero”, reati d’opinione… Ida Magli, con questo testo, ci insegna a riaccendere lo spirito critico, ad alimentare la nostra rabbia e cavalcare la rivolta.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.