Abbiamo letto in anteprima quest’ultima visione di Lidia. Il virus del pensiero trascina e tra volge, costringendo inetti super letterati a sfogliare anche qualche testo sacro di scienza. Impugna le paure di tutti con la sfrontata certezza del nulla. Ondeggia, barcolla e s’innalza per infrangere i suoi flutti su gli scogli dell’inellutabile. E ti lasci sbatte re dalle sue onde sferzanti. Qualche volta incespica nell’aforisma o indulge alla spocchiosa arroganza, qualche volta sentenzia dall’alto di un empireo al quale vorresti aggrapparti. Qualche volta i versi diventano versetti profetici. Vanno accolti come semplici punti fermi, pause, riflessioni o svaghi gratuiti, sponde da cui rituffarsi nel l’ignoto senza certezze, ma non senza speranza per la propria specie, debole, fragile, organica e quindi molliccia ma pur sempre “virale”. Complimenti. Lidia pubblica per La Vita Felice, introduzione di Giulio Giorello e Antonio Prete.