Odissea, 23 novembre 2016


La lingua materna
plasma le tue prime sinapsi.
Lì si formano concetti nuovi
e fiori
dalla parola.
Tu sogni ami inventi combatti
vivi
in italiano.
Pensieri sfilacciati
intuizioni opache
se indossi un idioma posticcio.
Sei straniero a te stesso
nella gabbia dell’inglese.
Sgretola l’identità etnica
il potere mondialista.
Ti strappa le radici
a partire dal cervello.
Più sciocco e confuso
– dunque alfine innocuo –
il tuo cervello
se già dentro di te
inizia l’esilio.
Senza quel suono dolce
e sacro
nessuna Itaca dove tornare
un giorno.
Lidia Sella

Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.