Affaritaliani.it, 21 febbraio 2021


Il sogno di una ribellione azzurra

Di Lidia Sella

Se le banche d’affari e i poteri forti osteggiano il sovranismo
è perché amano un solo popolo
e a tal punto odiano invece tutti gli altri
da averne decretato l’eliminazione.
Per incenerirli,
li gettano nelle fauci di invincibili draghi dalle vampe di fuoco.
A riprova che il sacrificio è gradito,
subito i mercati azionari scodinzolano:
crolla lo spread, le borse si impennano.

 

Se il nemico ha disseminato il territorio italiano di testate nucleari
neutralizzato i giovani con droghe e psicofarmaci
alimentato corruzione, mafie e business dell’immigrazione
se ci ha intossicati con il veleno dell’ignoranza
soffocati di bruttezza
e annegati in una realtà virtuale
è perché ci vuole morti.

 

Quando il sangue dei nostri antenati sarà annacquato,
e meticciati i cromosomi, governarci sarà più facile.

Intanto il Nuovo Ordine Mondiale,
con l’obbligo di indossare la mascherina,
ha cancellato i volti
e soppresso il più naturale dei diritti, il respiro.

 

Sudditi rinchiusi nella gabbia del politicamente corretto,
a lezioni di obbedienza.

 

 

Cittadini plagiati dai media
sorvegliati da intelligenze artificiali
bannati da algoritmi:
umilianti stazioni lungo la Via Crucis del cosiddetto progresso,
prima di giungere al Calvario della robotizzazione.

 

Siamo ormai a un passo dalle foibe ove intendono precipitarci
ma qui, già da tempo, imperversa il neocomunismo,
celato dietro al volto bifronte di omologazione e mondialismo.
Eppure potremmo sottrarci all’orrore di una tale prospettiva.

 

E opporle il sogno di un’Italia migliore
che riscopra il suo artigianato millenario
primeggi in cucina nella moda nel design
partorisca capolavori
tuteli la bellezza del paesaggio
rilanci un turismo sostenibile
investa nella ricerca scientifica
dia impulso all’industria tessile nautica aerospaziale
esplori nuovi settori in cui eccellere.

 

Se un giorno si risveglieranno dall’incubo, dall’ipnosi,
gli Italiani dovranno muoversi su vari fronti:
respingere i clandestini
proibire l’usura
abbandonare la NATO
così da restituire finalmente un po’ di pace al Mediterraneo
stracciare i trattati di Maastricht e di Schengen
per riconquistare sovranità territoriale e monetaria.

 

 

 

La nostra Costituzione, ingenua, presuntuosa, truffaldina,
uno strumento che si è perciò dimostrato inadeguato
a difenderci dalla dittatura europea,
sarebbe da archiviare senza troppi rimpianti.
Oltre a mostrare inevitabili segni di vecchiaia,
contiene in effetti innumerevoli obbrobri.
L’articolo 11 impedisce ad esempio di indire referendum
su questioni di politica estera.
E, guarda caso, fu dettato dal banchiere Luigi Einaudi.
Sembra che, sulle questioni cruciali,
i signori del denaro, e della guerra,
non tengano in gran conto il parere del popolo sovrano.

 

Se un domani riconquistassimo la libertà,
bisognerà bandire la Massoneria
sopprimere enti inutili
disinfestare le Università dalla gramigna delle baronie
limitare i privilegi del Vaticano. E arginarne le ingerenze.

 

Sarà necessario curare il delirio collettivo,
mediante il ritorno alla logica,
abolire censura e reati di opinione
resuscitare la lingua italiana.

 

Urgente intervenire sul dissesto idrogeologico
demolire gli ecomostri
boicottare il 5G.

 

Quanto all’energia, perché non attingerne anche dai vulcani attivi,
ricorrere alla forza delle maree
sfruttare le correnti dello Stretto di Messina?

 

 

Potremmo edificare una piccola grande Repubblica azzurra
incentrata su sensibilità etica, sapienza, compattezza etnica
e spirito imprenditoriale.

 

Occorrerà combattere la speculazione finanziaria.
Scoraggiare i pirati delle multinazionali
dal predare le nostre ricchezze.

 

Ribellarsi sin d’ora all’ibridazione uomo-macchina
resistere agli obblighi vaccinali.

 

Sogniamo uno Stato che nasca dal cuore
dall’intelletto
dalla cultura del nostro popolo.
E anteponga l’essere umano alle catene digitali.

 

Desideriamo amministratori esperti e leali,
in carica per brevi periodi, con stipendi equi.

 

Vagheggiamo una giustizia che assicuri tempi rapidi
e certezza delle pene.
Un Consiglio Superiore della Magistratura eletto per meriti
e controllato da un’assemblea di giudici popolari.

 

Immaginiamo un’economia
guidata da onesti e competenti rappresentanti
espressione di ogni singola categoria di lavoratori.

 

Pretendiamo un fisco che non affami i contribuenti.
E una burocrazia snella.

 

La vergogna delle pensioni “da fame” dovrà finire.

 

 

In tema di edilizia popolare,
ai connazionali sarà riservato un trattamento privilegiato.

 

Puntiamo a una Sanità illuminata, che prevenga la malattia
e rimetta al centro il paziente, la sua salute.

 

Aspiriamo a un’istruzione attenta alle sfide della modernità
ma che non trascuri lo studio di materie fondamentali
quali storia geografia letteratura arte scienza musica filosofia greco e latino
una scuola che accenda passioni
stimoli lo spirito critico, la capacità di ragionare e approfondire
preveda corsi per i più dotati.

 

Crediamo in un’Italia che produca e al contempo si riproduca:
per scongiurare un destino di morte,
auspicabili politiche atte a incrementare la natalità degli italiani.

 

Vorremmo che i ragazzi tornassero a sorridere
e il futuro non li spaventasse.

 

La nostra stirpe non intende arrendersi.
La più luminosa civiltà del pianeta non può, non deve estinguersi.
Serve procedere con intelligenza, slancio e determinazione
diffondere sempre maggior consapevolezza
tenersi alla larga da quel marciume dei partiti che tutto insozza
e contamina.
Per una società più giusta, fiera, armoniosa,
i sogni non ci mancano.
Spetta a noi realizzarli. A qualunque costo.


Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista, poeta. Ha pubblicato sette libri. Due con il Gruppo Rizzoli: Amore come, Sonzogno, 1999; La roulette dell’Amore, Bur, 2000. E tre sillogi, con La Vita Felice: La figlia di Ar – Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente (2012); Strano virus il pensiero (2016). Nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti con Puntoacapo Editrice. Nel 2020 è uscita con Pallottole, contro la dittatura dell’Uno OAKS Editrice.