Motivazione:
L’opera di Lidia Sella, “Eros, il dio lontano”, è molte cose condensate in un unico libro che ne fanno un poema cosmologico, antropologico, sociologico, psicologico, intorno a una Entità divina che governa, in presenza o in assenza, la storia umana a livello sia collettivo che individuale. Svolto come un flusso di coscienza, attraverso un labirinto di immagini animate da un’intima forza e coerenza fantastica, per contenuto e forma, il libro si può riconoscere in modelli e ascendenti anche molto lontani (i poeti-filosofi presocratici o il latino di Lucrezio), ma filtrati attraverso la passione molto moderna di una che, per dirla come Mallarmé, ha letto tutti i libri e sente la tristezza della carne.